29 Marzo 2024

Bianco Faye – Pojer e Sandri

Le mie note:

Non è la prima volta che scrivo di un vino targato Pojer e Sandri, così come non è una novità l’imprinting stilistico della cantina e l’alchimia che caratterizza i loro vini, tant’è vero che il primo commento che ha generato il mio encefalo, tra l’altro trasmettendolo direttamente alla bocca che l’ha palesato con un tono abbastanza ridicolo ai commensali, è stato: “Ma sta coppia qui l’ha mai sbagliato un vino?“. La realtà è che questa è una considerazione abbastanza approssimativa e iper-impulsiva, tutta la produzione è improntata sulla qualità e sul rispetto del terroir, ma è palese che il processo ha un approccio fortemente evolutivo, nato da inevitabili errori e innumerevoli tentativi che portano poi a prodotti importanti, eleganti e più di ogni cosa equilibrati.

Il Faye bianco guida l’esercito eterogeneo dei bianchi di casa, prodotto da uve Chardonnay e una piccola percentuale di Pinot Bianco, posti a 300-700 metri di altitudine. Le vigne sono collocate a Cosleri a 300-400 m. s.l.m. con esposizione Sud-Ovest, in località Pianezzi a 500 m. s.l.m. con esposizione Sud-Ovest e a Palai a 700 m. s.l.m. esposizione Sud. Ogni anno la scelta delle partite da utilizzare varia in funzione dell’andamento climatico, prediligendo le vigne a minore altitudine nelle annate fredde e salendo progressivamente all’aumentare della temperatura.

Tutte le premesse si traducono in un avvenente bianco di montagna, dalla schiena dritta e la persistenza immemore. Il naso ha una vena fruttata, con nuances di pesca e mango, perfettamente calata in un ecosistema di terziari tipici da chardonnay, vaniglia e mandorla amara su tutti, e una delicata speziatura, regalo nobile del tocco fatato del pinot bianco.

Abbinato ad un pokè rivela una “strana coppia” per un matrimonio da emozioni assicurate.

Degustazione:

Alla vista è cristallino, giallo paierino dall’unghia velatamente verdognola e di buona consistenza.

Al naso è complesso, di estrema finezza e intensità. Si palesa subito fruttato, con cenni di pesca, mango e papaya. Man mano le nuances si fanno più terziarie, con sentori di vaniglia e cioccolato bianco, accompagnate da uno sfondo speziato e delicatamente erbaceo e una chiusa di pietra focaia.

Il sorso è secco e morbido, con una spiccata freschezza e una buona sapidità. Sugli scudi la persistenza, davvero lunga, e l’intensità. Nel complesso l’equilibrio si attesta su valori alti, in uno stato evolutivo di estrema prontezza.


DenominazioneIGT Vigneti delle Dolomiti
CantinaPojer e Sandri
TipologiaBianco
Annata2017
VitignoChardonnay e Pinot Bianco
Zona di produzioneFaedo in località Cosleri a
300-400 m. s.l.m. con esposizione Sud-Ovest, in località Pianezzi
a 500 m. s.l.m. con esposizione Sud-Ovest e in località Palai a 700
m. s.l.m. esposizione Sud
VinificazioneA seconda
dell’annata vengono selezionate le uve migliori dal vigneto posto
all’altitudine ideale (annata fredda 300 m. – annata calda 700 m.).
Il Sistema d’allevamento è la “pergoletta trentina aperta” con 6500
viti per ettaro.
AffinamentoFermentazione e invecchiamento in piccoli fusti di rovere per circa 6 mesi a contatto del proprio lievito, con l’effetto della “clessidra”. Affinamento in inox e bottiglia per un paio d’anni prima della messa in commercio.
Tenore alcolico12,50 %
Prezzo medio25 €
AbbinamentoPiatti saporiti a base di pesce o di carni bianche


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