10 Novembre 2024

Baron de Ladoucette – Puilly Fumè

Facciamo la nostra prima (di una lunga serie si spera) esperienza con un vino d’oltralpe, in una delle zone storiche più affascinanti dell’enografia francese, la Valle della Loira. Il vino in degustazione è il Poully Fumé di Baron de Ladoucette 2017, un Sauvignon Blanc in purezza proveniente dalla regione centrale della Valle della Loira prodotto da uno dei pionieri di questa Appellation.

L’attività vinicola di questa maison si è tramandata di generazione in generazione, partendo dal 1787 quando la famiglia acquistò i vigneti dalla figlia illegittima del re di Francia, Luigi XV, fino ad arrivare ai giorni nostri, con la proprietà del Barone Patrick de Ladoucette che ha valorizzato la produzione del Sauvignon in questa terra vocata e ha allargato gli orizzonti produttivi dell’azienda, acquisendo vigne in Sancerre, Chablis, Vouvrai, Chinon e Champagne.

Ritornando al Puilly Fumé, la famiglia possiede la più grande proprietà della denominazione, interamente situata nel castello di Nozet a Poully-sur-Loire, e concentra le sue attenzioni sulla produzione di qualità, perfettamente conseguita in armonia ai grandi numeri dell’azienda grazie a un connubio vincente tra tradizione, innovazione e attenzione all’ambiente.

L’attenzione ai dettagli è un dogma imprescindibile fin dal lavoro in vigna, in cui viene attuata un’attenta selezione delle uve provenienti dalle migliori vigne del territorio, tutte con un’età media superiore ai trent’anni e con una resa per ceppo molto bassa, così da rafforzare il profilo aromatico e strutturale del frutto. I suoli, tipicamente argillosi e marnei conferiscono notevole longevità al vino e la tipica nota minerale, fumé dei prodotti di questa terra. In cantina ogni cru è vinificato separatamente, mantenendo distinte le uve in ogni processo, così da valorizzare al massimo le caratteristiche intrinseche dei terreni di provenienza e dar vita a cuvée di straordinaria eleganza. Nello specifico poi le uve sono avviate alla fermentazione in vasche di acciaio a temperatura controllata e il vino matura alcuni mesi in acciaio per poi completare l’affinamento in bottiglia ed essere immesso nel mercato.

Alla vista il vino si presenta cristallino, luminosissimo, risplende di luce propria con un giallo paglierino elegante arricchito da un leggero riflesso dorato e di media consistenza.

L’olfatto è emblema assoluto del territorio e della vocazione massima dell’azienda verso lo stesso. Appena accostato il calice al naso si viene letteralmente assaliti da una nota vegetale di bosso, con sfumature fruttate freschissime di frutto della passione, lime e mela verde. I sentori di fiori bianchi arricchiscono un bouquet già importante, ma la mineralità rende davvero particolare la percezione, con le note fumé e di pietra focaia tipiche di questa terra che si fissano nella memoria in maniera indelebile. Inevitabile definire il vino intenso, ampio e di qualità fine.

All’assaggio colpisce la freschezze e la sapidità, egregiamente esaltati da un sorso secco, caldo e morbido. Bel corpo, ben equilibrato in un sorso intenso, persistente e di fine qualità. Il vino è decisamente pronto, ma fa presagire una vita lunga e prospera, che fa venire voglia di farne ampia scorta. L’armonia è da grande vino.

L’abbinamento che ci viene più naturale è quello con un bel risotto alla crema di scampi, in cui la tendenza dolce e l’aromaticità del piatto possono essere ben fronteggiati dalla straordinaria freschezza, sapidità e persistenza gusto olfattiva del vino.

Proviamo a sintetizzare questa bella esperienza nello schema seguente:

Un vino da 88/100 eccellente espressione di uno dei più interessanti territori del mondo del vino.

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