27 Luglio 2024

Rù Maccone bianco brut – Donato Angiuli

Le mie note:

Era da un po’ che non mi facevo sentire, perso nel marasma degli impegni quotidiani ho dovuto necessariamente rallentare la passione per il racconto, pur non mollando in alcuna misura la piacevole abitudine della degustazione, con la buona intenzione di trascrivere tutto non appena possibile.

L’ancestrale non è propriamente la tipologia di vini che mi affascina di più, ma vedere questa nicchia raggiungere certi livelli qualitativi mi apre la visione ad un mondo nuovo, che mai avrei pensato di aver voglia di approcciare con maggior dovizia di particolari.

Quello in degustazione è uno spumante bianco brut da uve di Maresco, autoctono pugliese a lungo dimenticato che sta pian piano riconquistando le luci della ribalta. Segue i dettami della vinificazione con metodo ancestrale, ispirato alla tradizione contadina, con un’iniziale criomacerazione delle uve per 48 ore, per poi proseguire con pigiatura, diraspatura e fermentazione termocondizionata. Come da tradizione il vino viene imbottigliato senza filtraggio e chiarifica, e riposa in bottiglia per ben 48 mesi sui lieviti naturali. Solitamente questi particolari li rimando alla scheda tecnica, però qui era necessario sottolineare questi passaggi per evidenziare un concetto che ritengo fondamentale, ossia che ancestrale, un pò come per i vini naturali, non significa trascurare tecnica e tecnologia, ma piuttosto perfezionarle il più possibile al fine di donare eleganza e importanza nonostante l’assenza di particolari artifizi.

Farò incazzare sicuramente qualcuno, ma, con le dovute proporzioni, questo vino in alcune sfaccettature assume le parvenze di uno champenoise di livello non indifferente. Alla vista è paglierino con nuances dorate ed un perlage fine, curato, interminabile, oltre ovviamente alla sua velatura, senza quale avrebbe inevitabilmente un altro nome. L’olfatto si concentra su note cremose, lievitate, che riportano alla memoria cenni di frolla e crosta di pane, evolventi nel tempo fino a diventare quasi mielose. In un’invitante complessità non mancano tuttavia note asprigne, agrumate, a tratti taglienti e un delicato erbaceo, che ci riportano alla realtà di un ancestrale fatto con giudizio, progettato con grazia, nato dalla volontà, sono sicuro, di trasmettere il concetto che il lavoro nel mondo del vino premia sempre.

Questa bottiglia la inserisco nella rubrica degli assaggi a bordo piscina, in cui, a ragion veduta, trovano posto le più blasonate terre regine della spumantizzazione e in cui la Puglia cerca con ogni forza di sgomitare per ritagliarsi una posizione che ogni giorno diventa più dignitosa.

E’ uno stemma di Puglia elegante, forte, vigoroso in cui riconosco la tempra del contadino pugliese e l’umile dandismo di una borghesia che sempre più spesso unisce semplici origini e prosperi futuri.

Degustazione:

Alla vista è velato, giallo paglierino con riflessi dorati ed un perlage fine, numeroso e persistente.

Al naso si presenta complesso, di buona intensità e grande finezza. Le prime note sono di crosta di pane, lievito, pasta frolla che via via diventano più dolciastre, quasi mielose. Il frutto è asprigno, agrumato che sullo sfondo ha toni canditi. Trovano la loro giusta dimensione anche i sentori verdi, erbacei, che tendono alla salvia, al timo e ricordano, tra l’altro, una fragrante foglia di pomodoro.

In bocca la bolla ha un corpo cremoso, ma al contempo assume note pungenti che ne ricordano l’origine. La persistenza è notevole e la freschezza, con una spinta sapidità, non trasuda alcun segno di eccessiva evoluzione.

Nel complesso buon equilibrio ed egregia finezza.

E’ il compagno ideale di un aperitivo mediamente strutturato o, ancor di più, di un primo di mare, magari proprio in riva al mare.


DenominazioneIGP Puglia
CantinaDonato Angiuli
TipologiaSpumante Brut
AnnataS.A.
VitignoMaresco
Zona di produzioneComune di Cisternino (area del
Locorotondo DOC)
VinificazioneCriomacerazione delle uve per 48 ore, pigiatura con
diraspapigiatrice e fermentazione termocondizionata. Il mosto in fermentazione con 24 g/l di zuccheri naturali
viene imbottigliato senza essere filtrato e chiarificato
AffinamentoAffinato in bottiglia per 48 mesi sui lieviti
naturali; subito dopo viene la sboccatura
Tenore alcolico11,50 %
Prezzo medio18 €
AbbinamentoOttimo come aperitivo, si accompagna ad antipasti, e a piatti
a base di pesce


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